Fabio Di Paola

I Caimani del Piave

22 Novembre 2024 Prima Guerra Mondiale Storia 0

Durante la Prima Guerra Mondiale, sul Fronte del Piave, venne formato un gruppo ristretto di nuotatori altamente addestrati, incaricati di attraversare i fiumi, soprattutto di notte, per compiere operazioni di ricognizione o sabotaggio.

Questi soldati, successivamente noti come i “Caimani del Piave”, provenivano sia dalla Regia Marina (Brigata “Marina”, poi ribattezzata “San Marco”) sia dal “Nucleo Nuotatori” della Prima Divisione d’Assalto del Regio Esercito.

Selezionati con cura tra i combattenti più coraggiosi e capaci, i membri dei “Caimani del Piave” erano incaricati di superare le pericolose e tumultuose correnti del fiume Piave, affrontando sfide che rendevano ogni missione estremamente rischiosa. Il loro obiettivo principale era svolgere missioni di ricognizione e sabotaggio oltre le linee nemiche austro-tedesche.

Inizialmente, il reclutamento era basato sul volontariato e coinvolgeva soprattutto i soldati provenienti dalle zone limitrofe al Piave, poiché conoscevano bene la topografia, le secche e le insidie del fiume. Con il tempo, però, il gruppo si arricchì di soldati provenienti da altre regioni d’Italia, aumentando così le competenze e le risorse operative a disposizione.

L’appellativo “Caimani del Piave” deriva dalla particolare tattica di combattimento che utilizzavano: attraversare il fiume di notte, sfruttando le tenebre e adottando una tecnica di nuoto ispirata agli alligatori.

Esponevano appena la testa sopra le narici, quanto bastava per respirare, e minimizzavano ogni movimento per evitare di increspare la superficie dell’acqua.

L’addestramento dei Caimani era estremamente intenso e focalizzato non solo sul nuoto, ma anche sulle tecniche di combattimento a mani nude e con armi a lama corta, essenziali per il corpo a corpo.

Per garantire la massima libertà di movimento, indossavano spesso semplici calzoncini da bagno e si cospargevano il corpo con una miscela di grasso e nero fumo. Questo li proteggeva dal freddo e li aiutava a mimetizzarsi nell’oscurità. Come unico equipaggiamento, portavano un pugnale tenuto in equilibrio tra i denti.

Tuttavia, non amavano utilizzare i pugnali standard in dotazione ai reparti, considerati poco adatti per attaccare alla gola a causa del colletto alto delle uniformi austriache, tipiche dello stile ottocentesco. Preferivano quindi modelli personali di coltelli e pugnali, spesso progettati per duelli o per scuoiare animali, che grazie alla forma acuminata risultavano più efficaci e letali.

Durante le missioni, i Caimani si avventuravano oltre il Piave usando, quando necessario, piccole zattere semi-sommerse, ideate per trasportare bombe a mano, petardi e altro materiale.

Questi mezzi, mossi esclusivamente dalla forza dei piedi, consentivano loro di attraversare il fiume in totale silenzio, approfittando dell’oscurità. Giunti sull’altra riva, si muovevano con estrema prudenza per esplorare il territorio e individuare le postazioni nemiche.

Individuato il bersaglio, i Caimani agivano con rapidità fulminea: neutralizzavano le sentinelle con armi bianche, eliminandole silenziosamente per evitare di attirare l’attenzione, e poi passavano all’attacco diretto. Con grande audacia e precisione, distruggevano il bersaglio usando petardi o altri esplosivi. La loro combinazione di abilità, velocità e determinazione li rendeva particolarmente temuti dalle forze nemiche.

All’interno dell’ex-caserma sull’Isola di S. Andrea di Venezia (che fu una delle sedi dei Reggimento Lagunari Serenissima) è affissa una targa in marmo che riporta:

Fregio del Raggruppamento Subacquei e Incursori “Teseo Tesei”

“In questi luoghi si addestrarono i marinai ardimentosi che si immolarono sul Piave per la difesa di Venezia e dell’Italia tutta. Essi furono ricordati come i “Caimani Neri del Piave”. Isola di S. Andrea, conflitto 1915/1918″

Inoltre nel fregio del Comando Raggruppamento subacquei ed incursori “Teseo Tesei” (ComSubIn) è tuttora presente la figura di un caimano, proprio a ricordo dei Caimani del Piave.

Nel 1950 fu realizzato il film “Il Caimano del Piave” con Gino Cervi.